Aia, sfide mondiali: quella volta che diventasti allenatore

Il dolore alla gamba si è nell'ultima settimana, affievolito, ti fa male solo in 2 momenti della giornata: quando guidi e quando vivi. Ma nella partita di oggi ci dovevi essere, perché? Perché sostanzialmente non hai una uallera da fare il sabato mattina.

Era una sfida che s'aveva da fa, Valerio e Stefano si stuzzicavano a vicenda da tutta la settimana (tu di canto tuo hai cercato di far partire la scommessa, ma niente) e Stefano s'era fomentato: "li spaccamo" "so carico" "YEAH" fischi, botti e analfabetismo di strada. Giampiero già è stanco, come apre la macchina si strappa il polso, Sandro sa già che finirà in galera molto presto per brogli elettorali e vuole godersi la partita e assaggiare l'aria di un uomo libero. Valerio lo hanno montato al contrario e se magna goal praticamente fatti, gli altri 4 corrono e hanno i piedi, magicamente però li tengono fermi. I cambi in porta sono, a tuo parere, un disastro, escono tutti troppo dall'area, fortuna che gli avversari non ci credono abbastanza, perché altrimenti sarebbe finita 120 a 0.

Per capirci: uscivano così

Come detto, non puoi giocare e quindi ti improvvisi allenatore e prendi il posto del boemo più famoso d'Italia sfasciandoti di ciospe. Dai anche un paio di direzioni: ti ascoltano meno di un disco delle Las Ketchup. La partita è equilibratissima, una noia mortale da vedere e si ferma sul 2 a 2, poi accade il delirio: Lorenzo si sfascia una caviglia, ma nessuno lo vede, è semplicemente comparso spaccato a terra, la cosa buffa è che prima della partita ha detto: "sono 6 settimane che gioco e non c'ho più il fiatone", se l'è cercata.

Dopo 10 minuti di: "finimo la partita" "famo partì il mondialito" "acchittamo un tresettino" scendi, a furor di popolo e coperto di applausi, in campo tu, in jeans, con gli occhiali, con la sigaretta in bocca (non è una novità). Non ti muovi, ma lo sapevi, prendi 3 goal, lo immaginavi. Stefano decide di non tornare più in difesa e fa una trincea nella sua lunetta di campo. Sandro, di suo, fa un perlone dei suoi: "Ao, io la passo sempre" (è vero) poi appena finisce la frase non te la passa e anzi ti smarca, daje così. Giampiero tenta un tiro e si butta a terra, partita finita, tutti a casa. Il risultato di 6 a 3 va stretto a entrambe le squadre, voi mancavate di uomini (se vi chiamate O.S.Pizio un motivo ci sarà) e quindi s'ha da fa la rivincita, ecchecà.